Monsignor Giovanni Battista Scalabrini l’Apostolo dei migranti, sarà proclamato Santo da papa Francesco domani, domenica 9 ottobre 2022.

Gruppo di padri scalabriniani 1887
Consegnato loro il Crocefisso da parte di Mons. Scalabrini
partivano nelle Missioni d’America

Papa Leone XIII (al tempo Vincenzo Gioacchino Pecci, nato il 2 marzo 1810 a Capineto (Fr) morto il 20 luglio a Roma 1903), dall’inizio del suo pontificato pregò i vescovi italiani a seguire le sorti di quella massa di uomini, donne e bambini che si trovava in assai misere condizioni. Nella lettera enciclica QUAM AERUMNOSA (10 dicembre 1888), Papa Leone XIII indirizza la lettera ai Vescovi americani per invitarli ad avere particolare attenzione per gli emigrati italiani e per comunicare la nascita di un nuovo Istituto religioso, sotto la direzione di Monsignor Scalabrini, specificamente finalizzato alla loro assistenza. Erano i tempi della grande migrazione italiana – ricordiamo che tra il 1861 e i primi anni Sessanta del ‘900 più di 25 milioni di italiani emigrarono, scrive il pontefice: “Quanto infelice e sventurata sia la condizione di coloro che ogni anno emigrano in massa dall’Italia verso le regioni dell’America per cercare mezzi di sussistenza, è così noto a voi che non è il caso di insistervi da parte Nostra. Anzi, voi vedete da vicino i mali da cui essi sono oppressi e che sono stati da molti di voi ricordati con dolore in frequenti lettere a Noi inviate. È deplorevole che tanti miseri cittadini italiani, costretti dalla povertà a mutar patria, incorrano spesso in angustie più gravi di quelle cui vollero sfuggire.

E spesso alle fatiche di vario genere in cui si logora la vita del corpo, si aggiunge la rovina delle anime, assai più funesta. La stessa prima traversata degli emigranti è piena di pericoli e di sofferenze; molti infatti s’imbattono in uomini avidi, di cui diventano quasi schiavi e, stivati come mandrie nelle navi, e trattati in modo disumano, sono lentamente spinti alla degradazione della loro stessa natura. Quando poi approdano nei porti previsti, ignari della lingua e dell’ambiente, vengono addetti al lavoro quotidiano e si trovano esposti alle insidie degli speculatori e dei potenti a cui si erano sottomessi. Coloro poi che con il proprio spirito d’iniziativa riuscirono a procacciarsi quanto basta al proprio sostentamento, vivendo tuttavia tra chi non pensa ad altro che al bisogno e al vantaggio proprio, abbandonano a poco a poco i nobili sensi dell’umana natura e imparano a condurre la stessa vita di chi ha orientato tutte le speranze e tutti i progetti verso la terra”. È di questo periodo la figura di Mons. Giovanni Battista Scalabrini (nato a Fino Mornasco – Como nel1839-muore a Piacenza nel 1905), vescovo di Piacenza che ha saputo scrutare i tempi e a dare risposte a quanti si imbarcarono verso l’America. I suoi interessamenti sul fenomeno emigratorio la legge del 1901 del Governo Italiano di più ampio respiro politico, umano e religioso. Principe della Carità, Apostolo dei Migranti, Apostolo del Catechismo, Vescovo Missionario: sono gli appellativi con i quali la storia ricorda il beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, anno della sua morte, e fondatore dei Missionari e delle Missionarie di San Carlo Borromeo per la cura dei migranti. pare che a segnalare il nome di Scalabrini a papa Pio IX ci siano state numerose persone, tra cui San Giovanni Bosco e l’allora vescovo di Pavia, monsignor L.M.Parocchi. La consacrazione avviene il 30 gennaio dell’anno seguente, nelle mani del cardinale Alessandro Franchi, nella cappella del collegio di Propaganda fide. L’ingresso ufficiale nella diocesi piacentina avviene il 13 febbraio. Sul suo pastorale sta scritto: “Charitatis potestas“, monito che animerà tutta la sua azione pastorale. Nel 1887, Monsignor Scalabrini istituiva la congregazione di San Carlo con missionari per l’assistenza religiosa e sociale degli emigrati italiani nelle Americhe. Nel 1889, viene istituito a livello laico e religioso il patronato San Raffaele, che si proponeva di tutelare gli emigrati da sfruttamenti da parte di sfruttatori senza scrupolo che approfittavano dell’ignoranza da parte dei newcomers sia delle leggi che della lingua, quanto del bisogno di lavoro.

Le missioni in tal senso nasceranno per primo nei porti di Boston e New York. Dopo l’incontro con un gruppo di migranti alla stazione ferroviaria di Milano si rende conto della vastità del problema e si adopera perché lo Stato imposti una vera politica migratoria e la Chiesa una pastorale specifica. Nel 1889 fonda la società San Raffaele, un’aggregazione laicale missionaria con il compito di assistere i migranti soprattutto nell’emergenza. Lo Scalabrini stesso si fa missionario, visitando le Americhe a più riprese, fino a quando le precarie condizioni di salute glielo permisero. Ma cosa significò la Missione per tanti spaesati nella nuova patria adottiva? Essenzialmente un appoggio sociale, un punto d’incontro dove vivere un’atmosfera paesana fatta di italianità e regionalismi territoriali che avevano desertificato in particolare le terre del Sud Italia. Convinto che la Chiesa deve abbracciare con la sua azione anche la trasformazione della società, Monsignor Scalabrini, oltre le sue attività più conosciute per i migranti, promosse una serie sorprendente di opere sociali: l’opera di protezione per le mondariso (1903), l’istituto per le sordomute (1879), l’assistenza per i terremotati (1883, 1887). Si occupò dei carcerati, dei poveri, dei malati. Usò con efficacia la stampa dando interviste e scrivendo opuscoli sul tema delle migrazioni, ma anche su altri temi scottanti come la politica del tempo, che ebbero larga risonanza. L’opuscolo Intransigenti e Transigenti, pubblicato anonimo nel 1885 per volontà di Leone XIII, ebbe un’eco straordinaria. Propugnava la libertà di opinione e di studio, l’autonomia legittima delle Chiese locali, il ruolo del vescovo come mediatore tra il Papa e i fedeli, e soprattutto la necessità della conciliazione fra Chiesa e Stato, da prepararsi gradualmente con la partecipazione dei cattolici alle elezioni politiche. Le sue convinzioni, sostenute con lealtà e fermezza di fronte al Papa, non offuscarono la sincerità dell’obbedienza: la pratica di questa, come delle altre virtù, specialmente della carità, è il fondamento del “concetto di santità”,

Opera pittorica sulla parete centrale del Museo Scalabriniano di Piacenza
Con Papa Pio XII, nel 1912, in seguito venne istituito l’Ufficio per l’Emigrazione e, nello stesso tempo, veniva istituita la giornata dell’emigrazione.
Attualmente i religiosi sono oltre 700 distribuiti in circa 260 sedi in 26 nazioni di 5 continenti.

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