Nato a Sambiase il 27 agosto del 1924 da Concetta Immacolata Gambardella appartenente a una famiglia borghese di commercianti amalfitani e da Michelangelo Francesco Pietro Costabile, che pochi anni dopo abbandonò moglie e figlio per trasferirsi in Tunisia a Sfax e dedicarsi all’ apprendimento delle lingue. Nel 1930 la madre tentò invano di riunire la famiglia recandosi dal padre in Tunisia insieme al piccolo Franco per convincerlo a tornare insieme. L’esperienza segnò profondamente il poeta che per questo dolore scriverà la sua prima poesia “Vana Attesa”, pubblicata poi nel 1939.

Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, Costabile si iscrisse alla Facoltà di Lettere, dapprima a Messina e poi – dal 1946 – a Roma, dove si laureò con una tesi in paleografia. In questo periodo conobbe Giuseppe Ungaretti, suo professore di Letteratura Contemporanea e con lui instaurò un forte legame di amicizia.

A quel periodo risalgono anche le amicizie con Raffaello Brignetti ed Elio Filippo Accrocca. A partire dal 1950 Costabile cominciò ad insegnare in vari licei e istituti tecnici, e collaborò con diverse riviste.

Nel 1953 ci fu il matrimonio con la sua allieva Mariuccia Armao, dalla quale ebbe due figlie: Olivia, nata nel 1955, e Giordana, del 1957.

Alcuni anni dopo, sua moglie se ne andò a Milano portando con sé le due bambine: è un secondo distacco che Costabile visse come un secondo abbandono familiare. È anche in questi anni che si verificò la netta rottura dei rapporti con suo padre, mentre sua madre morì di lì a poco, nel 1964, affetta da un male incurabile.

Costabile morì suicida il 14 aprile 1965, a quaranta anni, nella sua abitazione romana, per inalazione di gas. Lasciò le sue ultime poesie all’amico Enotrio Pugliese. Tra queste rientra “Qualcosa”: “Qualcosa / deve pure cambiare / coi libri / con le macchine / con le stelle che aspettano. / Qualcosa / deve invece ripetersi / rassomigliare”.

Nel 1966, un anno dopo, i suoi amici romani pubblicarono un ricordo commosso sull’«Europa letteraria», in cui si dice che quello di Costabile è un «suicidio di protesta» e presentarono testi e versi inediti a lui dedicati di Ungaretti, incisi poi sulla sua tomba.

Nel corso degli anni sono state intitolate a Franco Costabile una via, una scuola secondaria di I grado, una targa marmorea sulla facciata della casa natia, un Parco Letterario nel 2013, il Premio Franco Costabile attivo fino al 2008 e l’ex Teatro Politeama di Lamezia Terme nel 2015. Un monumento, “il poeta seminatore”, è stato inaugurato in suo onore il 29 dicembre 2024 in Piazza 5 dicembre a Sambiase, realizzato dallo scultore Maurizio Carnevali.

Al termine del Centenario della nascita del Poeta calabrese il prof. Filippo D’Andrea ha pubblicato un secondo volume dal titolo “Franco Costabile. Il Poeta intellettuale della verità ferita” (Editore Cantagalli, Siena 2024), ulteriore approfondimento sulla vita e sulle opere compresi alcuni inediti. E a maggio del 2025 è uscito un terzo, da lui curato, dal titolo “Franco Costabile. Poeta, Saggista, Giornalista, Scrittore (Graficheditore, Lamezia Terme 2025). Gli autori degli scritti sono: Carmine Matarazzo, Sergio Tanzarella, Alberto Scerbo, Luigi Mariano Guzzo, Carmine Chiodo, Giuseppe Aiello, Fiore Isabella, Cesare Perri, Vincenzo Villella, Augusto Leone, Domenico Mete, Franca Maria Mete, Francesco Polopoli, Chiara D’Andrea, Maurizio Carnevali, Filippo D’Andrea.

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