Alcune tradizioni in Calabria affondano le proprie radici nell’antica Magna Grecia e hanno in comune l’elogio alla primavera, alla vita, alla rinascita!

Il 4 febbraio 2024 si è svolto il carnevale tradizionale di Alessandria del Carretto (CS), un piccolo borgo immerso nel Parco Nazionale del Pollino a 1000 m. s.l.m.
Non esiste solo la maschera napoletana Pulcinella, ma anche quella calabrese.
Forse ciò che accomuna entrambe sono alcuni elementi propiziatori, quali le campanelle, il cappello, il bastone, ecc.
“I Polëcënellë” di Alessandria del Carretto indossano una maschera bianca di legno realizzata da artigiani locali, foulard dai colori vivaci, alti stivali neri e un cappello con nastri, fiori colorati e uno specchio, che secondo la tradizione, serve per scacciare il male a chi si specchia. Tengono in mano un bastone di legno denominato “scruiazzo”, al quale sono legate delle palline colorate, di lana. Durante la tradizionale sfilata, accompagnati dal suono delle zampogne, dei tamburelli e dei campanacci che portano addosso, “I Polëcënellë” toccano la gente con le palline di lana per augurare felicità e prosperità.

Carnevale è una festa legata al mondo cristiano, ma celebrazioni simili ad esso risalgono ad epoche molto più remote. Con esse si salutavano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, inaugurando la nuova stagione che si auspicava fertile e prodiga di raccolti. Le prime celebrazioni risalgono a circa 4000 anni fa, quando gli egizi svolgevano una festa in onore della dea Iside che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il rinnovarsi della vita. Ricorrenze simili erano anche i Saturnali della Roma antica, in onore al dio Saturno che avrebbe propiziato l’inizio dell’anno agricolo, ed infine, le feste dionisiache del periodo classico greco, in onore del dio Dioniso che rappresentava la vita vegetale della natura nelle sue molteplici manifestazioni.
La parola “carnevale” deriva dal latino carnem levare ovvero “eliminare la carne” poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l’ultimo giorno di carnevale (il martedì grasso) prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima.

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