Via libera al piano di assunzioni nelle scuole calabresi: In corso le operazioni per
individuare, su scala regionale, 74 nuove professionalità a tempo determinato. Le figure ricercate sono: neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti e assistenti sociali. Si sta operando con lo scorrimento di graduatorie aperte presso le Asp. L’avvio del progetto è previsto per il mese di settembre. In ogni distretto sanitario delle singole ASP provinciali, saranno attivate una o più equipe che su richiesta dei singoli istituti interverranno nelle scuole, le famiglie potranno contare sul servizio sanitario per la diagnosi e la certificazione degli studenti con DSA. Fino a qui nulla da obiettare, ma quello che ci chiediamo è che fine hanno fatto i pedagogisti e gli educatori? Il binomio Scuola/Pedagogia è così fantascientifico da ritenerlo troppo assurdo? I pedagogisti e gli educatori non fanno le diagnosi, non sono loro a certificare gli studenti con DSA, dunque ben venga questo progetto che si spera sarà di aiuto a molte famiglie con figli con disturbi specifici dell’apprendimento, ma possono dare un importante supporto attraverso progettazioni di percorsi educativi e didattici e didattici inclusivi rivolti a bambine/i, ragazze/i con BES( disabilità, DSA, disturbi evolutivi specifici, svantaggio socio-economico, linguistico e culturale), parliamo dunque di metodologie pedagogico-speciali inclusive. Il pedagogista e l’educatore possono intervenire in vari ambiti nelle scuole, inutile fare un elenco, ma lo facciamo lo stesso, “azioni di contrasto delle povertà educative e della dispersione scolastica, azioni di prevenzione e contrasto alla violenza, supporto allo sviluppo di pratiche educative ai, con e per i media, organizzazione degli spazi e degli ambienti di apprendimento, educazione interculturale, sostegno alla genitorialità, cura educativa, consulenza pedagogica, sviluppo delle competenze personali, sociali e di apprendimento ecc”. Va anche detto che il pedagogista è una figura prevista all’interno dell’equipe multidisciplinare del SSN (il Decreto LGS 96/2019 Art.4 inserisce il pedagogista all’interno dell’Unità Multidisciplinare per la stesura del Profilo dell’alunno con disabilità) di conseguenza poteva essere contemplata anche questa figura fantascientifica. Ma del pedagogista in sanità come “animali fantastici-i segreti di Silente” ne parleremo un’altra volta. Quello che sembra strano è parlare di promozione del successo formativo, di promozione del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, di inclusione degli studenti, di dispersione scolastica, di DSA ecc e non associare tutto questo anche alla presenza del pedagogista a scuola.Eppure pedagogia e scuola sarebbe un connubio perfetto, il pedagogista nel contesto scolastico, potrebbe contribuire alla promozione delle risorse e delle potenzialità degli alunni in una fase delicata come quella dello sviluppo, accompagnandoli in un percorso di crescita e di cambiamento, sviluppando conoscenze, competenze e abilità, favorendo il benessere e l’autonomia degli alunni, rendendo l’apprendimento non chiuso e standardizzato ma in continuo sviluppo, rivisto e trasformato in risposta ai bisogni che emergono nei contesti sociali. <<Le risposte alle nostre proposte – ha commentato il.Preside te Davide Piserà – spesso sono “Contattate i dirigenti scolastici scuola per scuola e proponete i vostri progetti anche gratuitamente, aspettate i concorsi” per non parlare della famosa domanda “ma il pedagogista di cosa si occupa?” Concludiamo dunque con l’immagine del pedagogista come una figura professionale misteriosa e che come si suol dire “campa d’aria” tanto da poter lavorare gratuitamente mentre assistiamo invece ad una tendenza sempre più forte di rendere la scuola simile ad una struttura sanitaria>>.

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