Abbiamo aspettato qualche ora, presi dalla grande emozione per commentare la morte del collega Gianni Minà, ma era doveroso farlo per ciò che ha rappresentato in Italia e nel mondo, dove erea molto conosciuto in particolare nell’ambiente sportivo. Era il Giornalista dei deboli, di chi in quel momento cercava di essere emarginato. Il Giornalista del coraggio ma anche autore di interviste celebri. Gianni Minà lo abbiamo incontrato nelle parole dei Cubani, degli Argentini, dei popoli dell’America Latina e degli Afroamericani, celebri i suoi rapporti con Fidel Castro, Diego Armando Maradona, Mohamed Alì e il nostro Marco Pantani. In queste parti del mondo, ogni qualvolta che ti presentavi come.giornalista italiano, subito ti dicevamo <<Come Gianni Minà>> e la risposta era sempre la stessa <<Magari>>.  Il suo lavoro e il suo coraggio nel raccontare era molto apprezzato da questi popoli e noi, spesso lo abbiamo preso come esempio. Seguirlo tutti, specialmente in Italia ci avrebbe reso più liberi a livello di stampa e non 58esimo posto. Vogliamo pensare che ci sia un aldilà dove tutti si trovino in armonia e potrai intervistare di nuovo i grandi e in particolare rendere giustizia per i deboli. Ciao Gianni, giornalista libero, ci mancherai!!!!

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