E’ la celebrazione che di fatto chiude il periodo di Natale. La Candelora, meglio conosciuta come la Presentazione di Gesù al Tempio, ancora oggi è vissuta in maniera liturgica dalla chiesa cattolica. Una tradizione che ancora si mantiene soprattutto in Calabria tanto da giungere insieme all’emigrazione anche in Canada. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Prima della riforma del Concilio Vaticano II, questa festa era chiamata “Purificazione della Beata Vergine Maria” ma successivamente la chiesa ha voluto manifestare più chiaramente la centralità della figura di Cristo. La festa è riconosciuta anche dalla Chiesa Ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione. Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio, 40 giorni dopo l’Epifania, e la prima testimonianza al riguardo ci è data da Egeria nella sua Peregrinatio. Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi. Nella Provincia di Vibo Valentia, a celebrare la Candelora è la comunità di San Nicola da Crissa, con il rito officiato dalla confraternita del Santissimo Rosario. Congrega che ha portato a Toronto questo rito grazie all’omonima associazione, solo che invece del 2 febbraio si svolge la domenica successiva per questioni legati alla vita lavorativa. La Candelora, dunque è una festa che ogni anno rivive non solo in Italia ma anche all’estero.

La Madonna col bambino e San Giuseppe a Toronto

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