Lei é Pamela De Sensi, nata e cresciuta a Lamezia Terme e, nel 2003, lasciò il Belpaese per trasferirsi a Reykjavik, capitale dell’Islanda. Flautista, organizzatrice di concerti, oltre che editrice e discografica, la vulcanica Pamela vive (ormai felicemente) da quasi vent’anni all’estero. “La passione per la musica – ci racconta – nasce da bambina. Fu mia madre che, tra le mura di casa, mi avvicinò a questo meraviglioso mondo e, dopo, mi avviò agli studi dall’età di otto anni. Allora, iscrisse me e mio fratello ad un corso di musica gratuito a Lamezia. In quel frangente, pur essendovi diversi partecipanti, dopo un paio di mesi il numero diminuì notevolmente poiché il professore amava la disciplina. Io, però, non mi scoraggiai e, al contrario, più le prove si complicavano e maggiore era il mio impegno.

Venne poi il momento di studi piú impegnativi presso il Conservatorio Torrefranca, a cui seguirono anni di viaggi tra Lamezia e Vibo. Terminati gli studi partii dalla Calabria, andando incontro al mio futuro”. Difatti, già da ragazzina, Pamela aveva compreso che per vivere di musica l’Italia non era il posto piú adatto. Accadde così che nella Città eterna, durante un corso di studi, la flautista calabrese conobbe un noto organista islandese. Steingrìmur Thorhallsson fu l’uomo che, poco tempo dopo, “rubò” il cuore di Pamela e cambiò il corso della sua vita. “Mio marito mi parlò dell’Islanda e delle sue bellezze naturali quasi come una fiaba ed io ne rimasi incantata; soprattutto, mi raccontò della considerazione, del rispetto e del sostegno che questa nazione e le sue istituzioni nutrivano verso la cultura, in tutte le sue forme, ma, in particolare, nei confronti della musica. Cosicchè, quando mi informò della possibilità di partecipare ad un concorso per insegnante di flauto presso un conservatorio islandese, mi candidai senza pensarci due volte”. Al tempo, anche se ancora molto giovane, Pamela aveva già maturato un curriculum di tutto rispetto e ciò le consentì di centrare l’obiettivo di trasferirsi in Islanda. Lí, in una natura primordiale fatta di vulcani, ghiacciai e aurore boreali mozzafiato, la nostra globetrotter scoprì il suo “rifugio sicuro”: un paese con un’eccelsa qualità della vita sotto tutti gli aspetti, abbinato alla grande considerazione, al rispetto e al sostegno che la società e le Istituzioni hanno verso la cultura e le attività artistiche in generale. “Dalla natura alla cultura, qui in Islanda tutto mi da modo di realizzarmi come persona e musicista.

Essere musicista qui è considerato un lavoro a tutti gli effetti, ragion per cui la mia più grande soddisfazione nella musica é quella che mi permette di viverci. Ancora oggi il suonare non lo considero come un lavoro, questo perché in tal caso perderebbe la sua carica di emozioni e passioni. Mi sono sempre detta che il giorno in cui dovrò suonare per lavoro preferirò smettere, in quanto per me suonare é una sensazione di emozioni ed energia che provo ogni volta che mi esibisco. Purtroppo è anche questo il motivo che mi spinse a vivere all’estero. In Italia, da tempo, ci si culla su un glorioso passato, mentre si marginalizzano le future generazioni di musicisti e artisti in genere”. Tornando all’Islanda, un altro aspetto che affascina della terra dei gliacchi é la sua natura selvaggia e, in gran parte, ancora incontaminata. “Tra i ricordi piú belli del mio arrivo in Islanda vi é sicuramente la prima volta che ammirai l’aurora boreale. Eravamo andati in un paesino sperduto di 80 anime e le sensazioni che ebbi in quei momenti furono meravigliose, uno spettacolo della natura unico e indimenticabile”. Passando ad esaminare il modo di vivere degli islandesi, le cose sono un pó cambiate dopo la crisi finanziaria globale occorsa nel 2008. “In Islanda non funziona come in Italia dove, almeno fino a poco tempo fa, il risparmio era la prassi. Al contrario, qui la gente é abituata a richiedere prestiti per qualsiasi esigenza: dal fare un viaggio all’acquisto di un elettrodomestico, tutto passa per la richiesta di un finanziamento. Certo, prima della famosa crisi del 2008 la trafila era molto più semplice; oggi vengono ancora concessi, ma erogati in maniera ridotta e non per tutta la somma richiesta”. L’Islanda é un’isola abitata da 360.000 abitanti impiegati lavorativamente in vari settori: la pesca é uno dei piú importanti, ma vi é anche la pastorizia con i suoi allevamenti ovini e caprini, oltre che una consistente produzione latteo-casearia. “L’isola ha vissuto per secoli di pesca e pastorizia. Oggi questi settori esistono e funzionano ancora bene, ma il grosso dell’economia é assorbito dal turismo e dalla produzione di moderni beni e servizi, in un continuo interscambio con l’estero. Inoltre, gli islandesi sono un popolo che ama moltissimo viaggiare e l’Europa, con la nostra Italia in primis, é una delle mete piú gettonate in assoluto”. Per concludere questa storia, forse la famosa citazione del filosofo cinese Confucio “Fai ciò che ami e non lavorerai neanche per un giorno in tutta la tua vita” é la riflessione che meglio descrive la vita voluta, cercata e, infine, realizzata da Pamela: una donna calabrese nel sangue, ma cittadina del mondo nella vita. Francesco Castagna

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