In diverse zone della Calabria sono presenti delle necropoli di una popolazione antica, pre-ellenica, e cioè quella Sicula. Si tratta di una popolazione di probabile origine indoeuropea che visse tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio dell’età del Ferro. I Siculi si stanziarono nel Lazio, in Campania, Calabria e Sicilia, quest’ultima regione forse deve il suo nome a questa popolazione.
Ho visitato la necropoli di Soverato e so dell’esistenza di altre tombe rinvenute nelle località Canale, Janchina e Patariti della Locride.
Nel 1953 fu scoperta la necropoli sicula di Calanna, in contrada Ronzo, risalente ai secoli XIII-VII a.C. Si tratta di 10 tombe a grotticelle nelle quali furono trovati diversi oggetti metallici e di ceramica, oggi custoditi nel Museo Archeologico di Reggio Calabria. Altri oggetti sono visitabili nel museo di Calanna. Sabato scorso ho visitato queste tombe ed il museo, che dista pochi metri dalle formazioni arenarie nelle quali vennero scavate le tombe a grotticelle. Ad accoglierci e ad accompagnarci sono stati due giovani di Calanna, Leo Versaci e Laura Chirico e indirettamente, in quanto fuori sede, il presidente della Proloco di Calanna, Pietro Morena, con il quale ho avuto il piacere di dialogare telefonicamente.
Oltre alle necropoli protostoriche, c’era anche una necropoli bizantina dove furono rinvenuti due reperti. Risalgono ai secoli X-XI d.C. Oggi sono custoditi nel museo di Calanna. La croce pettorale in bronzo raffigura, tramite incisione, la Madonna col Bambino. Il secondo oggetto è un amuleto di steatite e raffigura un bassorilievo di San Giorgio.
Esistono inoltre i ruderi di una fortificazione di probabile origine bizantina, quelli di una fortificazione normanna e delle fornaci per la lavorazione della calce e dell’argilla.
Non ho avuto modo di visitare la Chiesa di Santa Maria del Rosario, in quanto è in fase di restauro e so che conserva rocchi di colonne e capitelli risalenti ai periodo bizantino e normanno-svevo e altri oggetti di rilevanza archeologica importante.

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