Il borgo di Pentedattilo o Pentidattilo prende il nome dalla mano ciclopica sulla quale sorge, una rupe che in passato presentava tutte e cinque (dal greco “penta”) le dita (dal greco “daktylos”). Di antiche origini, 640 a.C., fu abitato da calcidesi, greci, romani, bizantini e normanni. Fu feudo di diverse famiglie, tra quali ne ricordo due: gli Abenavoli (diventati poi baroni di Montebello Ionico) e gli Alberti (marchesi di Pentedattilo). Nel XVII secolo avvenne la c.d. “Strage degli Alberti”, precisamente nella notte di Pasqua del 1686. Bernardino Abenavoli, innamorato della marchesina sedicenne Antonietta Alberti, dopo aver saputo che lei era stata promessa al Vicerè di Napoli, entrò la notte di Sabato Santo nel castello con un manipolo di uomini armati e favorito dall’aiuto di un servo traditore degli Alberti, compì la strage. Uccise il fratello di Antonietta, un bambino di 9 anni e molte altre persone che dimoravano nel castello. Furono risparmiate le donne e il Vicerè. Bernardino rapì Antonietta e la costrinse a sposarlo. Costretto a fuggire inseguito dalla giustizia spagnola, morì in combattimento al servizio degli Asburgo e si narra che Antonietta prese i voti in un monastero. Gli altri colpevoli vennero decapitati e le loro teste furono messe sui merli del castello per lungo tempo. Nella chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, del primo ‘600, c’è la pietra sepolcrale degli Alberti. Sul lato sinistro della chiesa c’è una torre campanaria di stile gotico. Con il terremoto del 1783 incominciò lo spostamento degli abitanti verso Melito Porto Salvo. L’abbandono totale del paese si ebbe negli anni ’60. Dagli anni ’80 giovani ed associazioni hanno iniziato un lavoro di recupero del borgo. Infatti sono state aperte delle botteghe artigianali, un ristorante, c’è stato il rifacimento della pavimentazione della stradina principale ed il restauro di alcuni edifici. In estate vi si svolge il festival Paleariza, importante evento di musica popolare di cultura grecanica, e il Pentedattilo Film Festival, festa internazionale di cortometraggi. Sono stati girati dei film a Pentedattilo: “The Vij” di Robert Englund e “Fiori” di Celentano.
Voglio ricordare le impressioni ed il dipinto di Edward Lear (Holloway, 12 maggio 1812 – Sanremo, 29 gennaio 1888), scrittore, pittore, viaggiatore.
“L’apparire di Pentedattilo è perfettamente magico, e ripaga qualunque sacrificio fatto per raggiungerla. Selvagge sommità di pietra spuntano nell’aria, aride e chiaramente definite in forma (come dice il nome) di una mano gigantesca contro il cielo, le case di Pentedattilo sono incuneate all’interno delle spaccature e dei crepacci di questa piramide spaventosamente selvaggia, mentre tenebre e terrore covano sopra l’abisso attorno alla più strana abitazione umana.”
Edward Lear

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