Nella nostra rubrica, Calabria Orme dimenticate diretta dall’architetto Silvana Franco, spesso si parla delle grotte. Un patrimonio unico ma spesso poco conosciuto, eppure ce ne sono diverse in tutto il territorio regionale, ognuno con le sue storie.
La Calabria, una delle regioni più affascinanti del sud Italia, è conosciuta non solo per il suo paesaggio mozzafiato e le sue tradizioni culturali, ma anche per le sue straordinarie grotte che rappresentano un patrimonio storico e naturale di grande rilevanza. Le grotte calabresi, molte delle quali si sono formate milioni di anni fa, offrono un’importante testimonianza della storia geologica e antropologica della regione.
Tra le grotte più celebri troviamo la Grotta di Zungri, situata nel comune di Zungri, che risale all’epoca preistorica. Questa grotta è stata abitata fin dall’età del bronzo e presenta abitazioni scavate nella roccia tufacea; gli archeologi hanno trovato numerosi reperti che attestano la presenza di una comunità stabile. Le strutture create dagli antichi abitanti mostrano un’abilità e una conoscenza del territorio che testimoniano una lunga frequentazione umana.

Un altro esempio significativo è la Grotta delle Ninfe a Cerchiara di Calabria, famosa non solo per la sua bellezza naturale, ma anche per le sue acque termali. La grotta ha una storia che si intreccia con la mitologia greca e romana, con riferimenti alla presenza di ninfe e divinità. Anche questa grotta è stata utilizzata dagli antichi, non solo come rifugio, ma anche come luogo di culto.

Le grotte di Altilia, una località poco conosciuta ma ricca di storia, rappresentano un altro importante sito archeologico. Qui sono stati trovati resti di arte rupestre che risalgono al Paleolitico superiore, documentando l’attività umana in questi luoghi già 15.000 anni fa. I graffiti rivelano la vita degli uomini preistorici e la loro interazione con l’ambiente circostante.

Nel corso dei secoli, le grotte calabresi hanno continuato a essere frequentate e utilizzate. Durante il periodo romano, molte di esse erano utilizzate come rifugi e magazzini. Nel Medioevo, alcune grotte vennero trasformate in monasteri e luoghi di meditazione per i monaci, che cercavano isolamento e tranquillità.
Oggi, queste grotte sono non solo un’importante attrazione turistica, ma anche oggetto di studi scientifici e archeologici. La loro preservazione è fondamentale per continuare a raccontare la storia della Calabria e delle sue genti. Attraverso le grotte, possiamo leggere il passato della regione, scoprendo come gli uomini abbiano saputo adattarsi e vivere in simbiosi con la natura.

Le grotte della Calabria non sono solo fenomeni naturali, ma custodiscono storie millenarie di frequentazioni umane, rivelando l’evoluzione di una terra ricca di cultura e tradizioni. L’importanza di questi siti va oltre il semplice fascino turistico; essi rappresentano una connessione profonda tra il passato e il presente, un’eredità da preservare e valorizzare per le future generazioni.
Altre sono state scavate dalla natura, come quelle marine e tra queste ricordiamo quella di San Gregorio nella spiaggia di Caminia situata all’interno del comune di Stalettì nella provincia di Catanzaro.
