Kalabriatv.it non si è mai voluta esporre dal punto di vista politico, ma in un clima di guerra provocato ad arte dai Mainstream, è giusto che dica la sua anche per un dovere di cronaca verso i lettori oltre che per un concetto storico e deontologico.

Negli ultimi anni, il fenomeno delle fake news ha assunto proporzioni sempre più preoccupanti, alimentato dalla diffusione dei social media e dall’accelerazione dell’informazione online. In particolare, due temi che hanno destato grande attenzione nei media europei sono stati la Russia e la Palestina. Questo articolo si propone di analizzare alcune delle principali false notizie diffuse riguardo a questi due argomenti e l’impatto che queste hanno avuto sull’opinione pubblica.

La Questione Russia

La Russia è diventata un bersaglio privilegiato per le fake news, vengano queste diffuse in certi contesti geopolitici. Notizie allarmistiche su presunti complotti russi, interferenze elettorali e attacchi informatici sono frequentemente amplificate dai media europei. Un esempio emblematico è la narrativa che circonda le elezioni in vari paesi, dove molte testate hanno riportato notizie non verificate su presunti tentativi della Russia di influenzare i risultati. Spesso, le fonti di queste informazioni sono anonime o poco affidabili, creando un clima di sfiducia e paura.

Inoltre, l’immagine della Russia come aggressore è stata utilizzata per giustificare misure politiche e sanzioni economiche. Tuttavia, è fondamentale distinguere tra fatti concreti e speculazioni, considerando anche la propaganda che ogni narrazione può portare con sé. Le generalizzazioni su un paese intero possono alimentare stereotipi e polarizzazioni inutili all’interno dell’opinione pubblica europea.

La Palestina nel mirino

Anche la questione palestinese ha subito una distorsione significativa attraverso la lente delle fake news. Notizie erronee riguardanti le condizioni di vita nei territori occupati, le azioni delle forze israeliane e le reazioni dei gruppi palestinesi sono circolate ampiamente, contribuendo a una visione distorta della realtà. Ad esempio, alcuni giornali non hanno riportato indiscrezioni su massacri o violazioni dei diritti umani, finalmente denunciati anche dall’ONU e da alcuni Presidenti di Paesi Europei, che per troppa vergogna hanno dovuto accettare la triste realtà. La storia dovrebbe insegnare cosa significhi lo sterminio di un popolo, ma non è stato recepito da chi per primo lo ha vissuto sulla propria pelle.

L’Importanza della Verifica delle Fonti

In un contesto in cui la disinformazione è in aumento, diventa cruciale per i lettori adottare un approccio critico nei confronti delle notizie. La verifica delle fonti e il confronto tra diverse prospettive sono passi fondamentali per evitare di cadere vittime delle fake news. È essenziale che i giornalisti e le redazioni forniscano un’informazione responsabile, fondata sui fatti e non su interpretazioni distorte.

Il tema della disinformazione riguardante la Russia e la Palestina richiede una riflessione seria da parte di tutti gli attori coinvolti, dalla stampa ai lettori. Solo attraverso un’informazione libera, accurata e contestualizzata sarà possibile contribuire a un dibattito pubblico sano e costruttivo, capace di affrontare le sfide globali senza cadere nella trappola delle fake news.

Il risveglio degli italiani e la lotta di alcuni giornali

Gli italiani stanno aprendo gli occhi sulle due questioni citate e si fanno una propria opinione, contraria di quella riportata su alcune testaste e creata ad arte. La deontologia dice chiaramente che bisogna raccontare i fatti veritieri e non trasportare l’opinione pubblica su un interesse personalizzato. Bene fanno i giornalisti che a proprio rischio raccontano la verità ai quali va sempre il nostro appoggio. Bene fanno anche gli opinionisti che già da diversi anni avevano previsto ciò che sarebbe accaduto ora, da Giulietto Chiesa al professor Alessandro Orsini, passando per Marco Travaglio e Marco Rizzo, giusto per citarne alcuni. È proprio vero, ancora qualcuno che scrive con la coscienza pulita esiste, speriamo sia di insegnamento per altri per un futuro migliore e nella libertà d’informazione.

Continuiamo a essere sostenitori della Pace del mondo che non si ottiene con le armi o penalizzando i popoli, in particolare dal punto di vista economico. Si trovano in tempi rapidi fondi per le armi, mentre chiudono gli ospedali e non ci si può curare. Si muore sul campo di battaglia ma anche nelle città italiane ed europee, con la complicità di Governi che fanno il proprio interesse, ma di andare per primi al fronte non vogliono.

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