Aldo Maria Morace, professore ordinario di letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, della quale è stato anche preside, già direttore della Scuola di Dottorato in Scienze dei sistemi culturali, e Prorettore dello stesso Campus universitario, è lo studioso calabrese scelto oggi dal ministero della Cultura per curare e diffondere l’Opera Omnia di Corrado Alvaro. Per lui, reggino di nascita, è senza dubbio una sorta di medaglia d’onore per il lavoro straordinario svolto con tenacia in tutti questi anni al servizio di questo progetto culturale così ambizioso e che nei fatti lo conferma massimo studioso vivente dello scrittore di San Luca d’Aspromonte.

Il Ministero della Cultura ha infatti approvato il progetto presentato a gennaio dal Comitato promotore da lui guidato, e che ora favorirà la diffusione dell’Opera Omnia dello scrittore calabrese in tutto il mondo. La notizia è davvero straordinaria perchè dall’ultimo ventennio dell’Ottocento fino a quest’anno, in un secolo e mezzo non era mai stata istituita una Edizione Nazionale dell’Opera Omnia di un autore calabrese, e oggi questa assenza viene finalmente risolta.

“Da anni -sottolinea l’illustre cattedratico- presiedo quattro Edizioni Nazionali, e in particolare quella di Pirandello, edita da Mondadori, ha dato a tutti i suoi membri e collaboratori una risonanza incredibile, e non solo europea, tanto da essere ricevuti dal Capo dello Stato, al quale abbiamo donato tutti i volumi sino ad allora usciti e un tablet con la versione digitale. Nella progettazione per Alvaro siamo partiti proprio da quella esperienza, fortemente innovativa, arricchendola. Ci speravo proprio in questa Istituzione: non ho mai desiderato tanto un raggiungimento, anche a causa della sciagurata vicenda in cui è stata trascinata la Fondazione di San Luca”.

L’Edizione Nazionale alvariana ― che vede la luce a settanta anni dalla morte dello scrittore – verrà articolata in ventuno volumi cartacei, seguendo la successione cronologica della composizione dei testi e secondo il genere letterario cui appartengo e sarà edita da «La Nave di Teseo», come già aveva annunciato Elisabetta Sgarbi al Salone di Torino. La casa editrice assicurerà anche un secondo livello, decisivo per la sua massima divulgazione: una serie di svelti ed economici volumi ‘tascabili’ delle maggiori opere alvariane, stampati secondo il testo critico che sarà messo a punto dalla Commissione. Per quanto riguarda l’Edizione Nazionale digitale, essa sarà liberamente consultabile in ogni parte del mondo, senza alcun costo da parte dei fruitori e si porrà, come già quella di Pirandello, ai massimi livelli europei di innovazione e di ricezione. Si prevedono da settanta a centomila contatti all’anno.

“Posso dire -sottolinea Aldo Maria Morace- che con questo traguardo ho pagato il debito che ho contratto, nascendo, con la mia terra, cui ho dedicato una parte non piccola della mia attività di studioso. Non è solo un evento memorabile per la Calabria: Alvaro finalmente entra nella classicità, da grande scrittore e intellettuale quale è. E vorrei sottolineare un ultimo aspetto: a studiarlo, a curare i suoi volumi, saranno i maggiori italianisti oggi esistenti. Alvaro ha bisogno di questo: deve essere sottratto allo squallore asfittico del provincialismo, della ‘piccola patria’, degli studiosi che lo usano, in Calabria, per esistere. Alvaro è uno scrittore a dir poco europeo; e merita interpreti che lo impongano come tale”.

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