Iniziamo oggi la rubrica sui Santi e Papi di Calabria. Per creare un poco di suspence e interessamento non seguiremo una linea logica, ma saranno presentati in ordine sparso. Oggi parleremo di una delle figure più importanti della spiritualità calabrese, San Nilo da Rossano.

Battezzato con il nome di Nicola, è una figura di grande rilevanza nella storia del cristianesimo orientale e occidentale. Nato intorno all’870 in un contesto monastico, si distinse per la sua intensa vita spirituale e per il suo impegno nella diffusione della fede. Il suo nome è profondamente legato alla città di Rossano, in Calabria, dove fondò un monastero che divenne un centro di cultura e spiritualità.

Nilo proviene da una famiglia nobildonna e, sin dalla giovane età, mostrò una inclinazione verso la vita ascetica. Dopo aver vissuto una vita di preghiera e contemplazione, decise di ritirarsi in solitudine, seguendo l’esempio dei padri del deserto. La sua ricerca di Dio lo portò a stabilirsi nella regione della Calabria, dove fondò il Monastero di Grottaferrata, dedicato alla tradizione benedettina e all’osservanza della regola di San Benedetto.

La sua spiritualità si caratterizza per l’armonia tra l’azione e la contemplazione. Nilo non si limitò a una vita di preghiera, ma si impegnò anche attivamente nella comunità, educando i giovani e promuovendo la cultura. La sua capacità di integrare la vita contemplativa con l’impegno sociale ha ispirato numerosi discepoli e continuatori della sua opera.

Un aspetto fondamentale della vita di San Nilo è il suo legame con l’unità della Chiesa. In un’epoca segnata da divisioni e conflitti tra le diverse tradizioni cristiane, Nilo si prodigò per costruire ponti tra Oriente e Occidente. La sua opera di mediatori viene riconosciuta anche da storici e teologi, che vedono in lui un precursore del dialogo ecumenico.

San Nilo morì nel 1004, ma la sua eredità spirituale e culturale continua a vivere, specialmente attraverso il Monastero di Grottaferrata, che oggi è un importante centro di cultura greca e latina, culla di molteplici tradizioni artistiche e letterarie.

La festa di San Nilo è celebrata il 26 settembre, un’occasione in cui comunità religiosa e laicale si riuniscono per onorare il santo e riflettere sulla sua vita e sui suoi insegnamenti. La sua figura rimane un modello di spiritualità, dedizione e amore per il prossimo, ispirando ancora oggi coloro che cercano un cammino di fede autentico e profondo.

San Nilo da Rossano è più di un santo: è un simbolo di unità, di ricerca del divino e di armonia fra diversi mondi culturali e religiosi. La sua vita è un invito a tutti noi a perseguire una fede viva e dinamica, aperta al dialogo e alla comprensione reciproca.

Oltre alla chiesa di San Nilo a Rossano, al santo è dedicato nella città di Gaeta (luogo in cui visse per nove anni) il santuario diocesano di San Nilo, elevato il 16 settembre 2014, nel quale è presente una statua lignea del santo benedetta dal papa Benedetto XVI il 16 settembre 2009.

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