Ho visitato il laboratorio artigianale di pipe di Grenci a Brognaturo (VV).
Questo laboratorio è attivo dal 1962 e a raccontarci la sua storia è stata una delle figlie del sig. Grenci, Erica. Ci ha fatto notare che solitamente i genitori scelgono i nomi dei nonni da dare ai loro figli, il suo nome invece ricorda la materia prima delle pipe, e cioè la radica di “Erica” arborea.
Tutto ebbe inizio quando il nonno di Erica emigrò negli U.S.A., a Chicago negli anni ‘60 del secolo scorso. Un giorno vide delle pipe esposte in una vetrina e decise di parlare con i proprietari del negozio per dirgli che lui era in grado di realizzarli in un modo particolare. Lui era un abile scultore. I proprietari accettarono la sua proposta e lui di certo non li deluse. Era in grado di realizzare pipe personalizzate con i volti dei clienti. Rientrò in Italia e aprì la propria attività, oggi continuata dal figlio e dai nipoti. Tra i suoi clienti c’è da ricordare l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. La lavorazione si svolge nel seguente modo: la radica viene tagliata a tocchetti che, a loro volta vengono bolliti per eliminare il tannino. Poi occorre una lunga stagionatura di circa 20 anni. Dopo la stagionatura segue l’intaglio, la rifinitura e la lucidatura. Il legno può essere tagliato in modo verticale creando delle venature a capelli d’angelo oppure viene tagliato in senso orizzontale creando delle venature ad occhio di pernice. Se il cannello è lungo il fumo sarà più freddo, se invece è corto, il fumo sarà più caldo.

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