RUDERE DELLA CHIESA DI PORCHIA O DELLA MADONNA DEL SOCCORSO.
Contrada Porchia di Motta Santa Lucia (CZ).

Avventurosa escursione tra alti rovi, inoltrandoci a colpi di bastone per poter creare un passaggio e arrivare alla nostra destinazione.
Non si può rimanere indifferenti dinnanzi allo splendore dell’affresco che si trova sulla parete posteriore della chiesa, ormai ridotta a rudere!
Ci troviamo in Contrada Porchia di Motta Santa Lucia (CZ). Voglio ricordare che il primo nome di questo paese era appunto Motta di Porchia.
Pare che Porchia sia stato uno stanziamento romano risalente al 500 a.C. Fu raso al suolo nel X secolo dai Saraceni. Gli abitanti fuggirono nei boschi dell’entroterra creando diversi villaggi con i nomi di vari santi, dei quali i più importanti furono Santa Lucia e San Salvatore. Il borgo ebbe infatti il nome di San Salvatore di Porchia fino al XVI secolo. Poi ebbe il nome di Motta di Porchia fino al sisma del 1683 e successivamente prese l’attuale nome di Motta Santa Lucia.
Nell’ebook “Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili e prelatizie del Regno delle Due Sicilie, raccolti, annotati, scritti di Vincenzo D’Avino – Napoli, Dalle Stampe di Ranucci, 1848”, ho appreso che la Chiesa del Soccorso fu innalzata prima del 1300 in contrada Porchia e fu rifatta diverse volte. A confermare la denominazione della chiesa è proprio l’affresco che ancora resiste contro le intemperie. La Madonna porta in braccio Gesù Bambino e in una mano tiene un bastone, tipica immagine della Madonna del Soccorso, come mi ha fatto notare Demetrio Guzzardi.
Il culto della Madonna del Soccorso nacque a Palermo nel 1306 dopo l’apparizione della Vergine ad un padre agostiniano in fin di vita per un male incurabile. Fu guarito e in cambio la Madonna gli chiese di diffondere la notizia del miracolo e di farla invocare col nome di Madre del Soccorso. Altre due apparizioni avvennero a Palermo ed in una delle due la Madonna cacciava da un bambino un essere infernale con un bastone. La Madonna del Soccorso viene generalmente raffigurata mentre sta per percuotere un demonio che si rannicchia terrorizzato ai suoi piedi.
L’archeologo Antonio Vescio ritiene che l’affresco risalga al 1500 e mi ha fornito ulteriori informazioni, e cioè che nel 1600 la chiesa è indicata come oratorio o cappella della “Beata Maria del Soccorso” di giuspatronato della famiglia Adamo. Nel 1700 è indicata come “Parrocchia di S. Maria del Soccorso fuori le Mura” nel territorio di Motta S. Lucia, diocesi di Martirano.
La presidente della Proloco di Motta Santa Lucia, Francesca Mancuso, mi inviato una foto di una statua che si trovava nella chiesa di Porchia e che oggi si trova nella Sede della Società Operaria.

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