Il cineturismo è una tipologia che si discosta dalle altre.
Un turismo bilocato, nella simbiosi di due viaggi, quello virtuale e reale, quest’ultimo nella rappresentanza del luogo fisico.
Cineturismo, un neologismo, coniato nel lontano 2003, durante un convegno svoltosi al Film festival di Ischia, dal direttore artistico Michelangelo Messina.
Un susseguirsi di immagini che aprono la visione dei luoghi, che rendono lo spettatore viaggiatore “anticipato”, attraverso la dislocazione virtuale capace di instaurare in chi guarda un film, un’interazione emotiva con i luoghi sfondo dello svolgimento della trama. Un viaggio dentro la vividià di un fotogramma in grado di essere talmente potente nel suo irradiarsi,  da sortire il desiderio di chi vuole vivere il luogo nella fisicità della sua interiorità.

Un’ulteriore crescita nella configurazione del cineturismo si ha con l’arrivo della BILC (Borsa internazionale delle Location e del Cineturismo) nel 2005.
Secondo dati statistici tale comparto rappresenta un grande potenziale per il settore.

Scene tratte dal film Aspromonte terra degli ultimi



Tra i riferimenti più evidenti di crescita turistica, la location della trilogia del “Il Signore degli anelli”di Peter Jackson, meta di una moltitudine di turisti alla ricerca dell’emozione trascendentale, vissuta durante la visione su schermo.

Il regista Mimmo Calopresti



La Calabria sede di ambienti urbani e naturali, immane bellezza e suggestione, degna egemone di possibili set cinematografici a cielo aperto.
Nella categoria di film ambientati in Calabria di non lontana realizzazione, si presenta “prepotente”, per i paesaggi mozzafiato e selvaggi “Aspromonte -la terra degli ultimi”, un film diretto da Mimmo Calopresti, edito dal romanzo “Via dall’Aspromonte”di Pietro Criaco,  una pellicola che vede tra le location l’antico paese di Africo, arroccato a sud della Calabria abbandonato  ad inizio degli anni 50 a seguito di una forte alluvione ed il borgo di Staiti il comune più piccolo di Calabria con i suoi 155 abitanti, incastonato tra le rocce a tal punto da definire in chi lo osserva la sensazione di una struttura urbana in simbiosi con quella naturale, quasi inespugnabile!
Una morfologia delineata da colline aspre e selvaggie ed il mare Ionio nei colori vividi ed intensi del blu.
La consapevolezza  che un riflesso, in tal caso di un fotogramma, possa essere talmente poderoso e potente da colmare l’animo dell’uomo di emozioni molteplici a tal punto da indurlo alla bramosia del viaggio, delinea immane bellezza e nella rappresentanza della non interiorità, può  essere fulgida crescita economica e volano di sviluppo delle realtà anche più remote e sconosciute. Luisa Zaccuri delegata Sistur (Società Italiana di Scienze del Turismo) Calabria

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