Farò un piccolo riepilogo su un avvenimento storico accaduto nell’Italia Meridionale, nel periodo conosciuto come decennio francese iniziato nel 1806, con l’invasione napoleonica del Regno di Napoli e concluso nel 1815, con la cattura e la fucilazione di Gioacchino Murat.
Vi chiederete sicuramente cosa c’entra la Pietra del Signore con tutto ciò, ma a breve lo capirete!
Il decennio francese ha avuto varie sfaccettature:
Vi fu un aspetto cruento, potremmo dire bellico, con vittorie e sconfitte tra anglo borbonici e briganti;
Vi furono opere di rinnovamento, attuate prima da Giuseppe Bonaparte e successivamente da Gioacchino Murat, che portarono ad una trasformazione delle strutture politico-amministrative ed economico-sociali dell’Italia Meridionale.
Vi fu infatti, in questo periodo, l’abolizione della feudalità, la soppressione degli ordini religiosi per confiscare i loro beni e rivenderli, l’abolizione delle tasse, il primo tentativo di Murat della riunificazione dell’Italia partendo dal Sud.
Ben presto però si crearono degli attriti in quanto le classi più povere non avevano le condizioni per poter accedere alle vendite dei beni ecclesiastici confiscati e non erano certo lieti di tali confische, oltre a subire vessazioni. Gli interessi francesi condizionarono fortemente l’economia, in quanto venne favorito l’importazione dei prodotti francesi e l’esportazione verso la Francia delle materie prime.
Il malcontento popolare crebbe, e si espresse soprattutto attraverso il brigantaggio, diffuso in diverse zone dell’Italia Meridionale. Il fenomeno del Brigantaggio non fu sempre espressione di delinquenza ma molte volte si trattava di vere e proprie azioni di partigiani che combattevano per i valori per i quali credevano e contro quelli che ritenevano gli invasori francesi.
Fu in questo contesto storico che anche Serra San Bruno (VV) venne travolta dagli eventi. Nel 1811 due soldati francesi fecero irruzione nella baracca di tre briganti, i quali avevano delegato un loro conoscente presso i francesi per chiedere un salvacondotto. I briganti per difesa uccisero i soldati. La morte degli ufficiali fu un’onta troppo grande da sopportare per i francesi. Fu così che il generale Manhés chiuse le chiese di Serra San Bruno e allontanò i sacerdoti a Maida (CZ). Le chiese si sarebbero nuovamente aperte solo dopo l’estinzione dei brigantaggio.
A proposito di questo evento vi consiglio di ascoltare la canzone dei Parafonè:
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=51575&lang=it
I Serresi più coraggiosi partecipavano alla celebrazione Eucaristica nella Chiesetta di San Lorenzo, che probabilmente era una cappella privata e sorgeva a 100 metri di distanza dall’attuale Chiesa di San Girolamo.
Il mio amico Gabriel Figliuzzi, il quale mi ha indicato il percorso da fare con la macchina per arrivare alla Pietra del Signore, mi ha spiegato che gli abitanti di Serra San Bruno raccontano che la Messa veniva celebrata anche nei pressi di questa pietra, ecco perché si chiama così, la pietra del Signore (Gesù).
Dunque, un’altra persecuzione dei cristiani e la celebrazione della Messa di nascosto come accadde per i primi cristiani nelle catacombe.
Voglio ringraziare anche Bruno Francesco Pileggi per avermi indicato il percorso naturalistico da fare a piedi partendo dall’Oasi Botanico di Rosarella di Serra San Bruno, durante il quale si possono ammirare faggi, abeti, varie piante quali pungitopi, agrifogli e altro.
Esistono altre pietre nella zona dell’Archifòro (tra Monte Pecoraro, il Grande Bosco di Stilo e la Ferdinandea). I più noti, oltre alla Pietra del Signore, sono la Pietra del Caricatore, la Pietra del Moro e la Pietra dell’Ammienzu. Spero di raggiungerle presto e di raccontarvi altre storie, meno tristi però.

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