Una “calabrisella” in Sudafrica, la storia di Elvira che partita dalla Calabria oggi vive felicemente nella “Terra dei giganti”. Elvira Ursini nasce a Stignano (Rc) all’inizio degli anni ’70, la sua é una tipica famiglia meridionale di una volta, formata da marito, moglie e numerosi fratelli e sorelle tra cui la sua gemella. “Il mio papà Antonio – racconta Elvira – era un onesto lavoratore che usciva all’alba e rientrava al tramonto, facendo di mestiere quello che la giornata offriva. Mamma Teresa, d’altro canto, oltre che badare a noi figli e alla casa, lavorava nei periodi di raccolta agricola, dando così una mano a portare sulla tavola un pò di sostentamento per la famiglia”.

In questo tipico contesto rurale, la giovane Elvira cresce, per quanto possibile, serenamente circondata dall’affetto dei parenti. “Purtroppo, finite le scuole dell’obbligo non ebbi la possibilità di proseguire gli studi e dovetti rimboccarmi le maniche per aiutare la mia famiglia”. La Calabria, allora come oggi, non offriva opportunità e, quindi, i fratelli maggiori di Elvira furono presto costretti a fare la valigia per raggiungere il ricco e prosperoso nord Italia in cerca di fortuna. In seguito, dopo qualche anno, neanche maggiorenne, anche Elvira partì alla volta di Torino. Lì, all’ombra della Mole Antonelliana, la “calabrisella” di Stignano si diede subito da fare. “Aiutavo in vari modi i miei fratelli, alternandomi tra l’accudire i nipotini o supportandoli nell’attività commerciale avviata lì a Torino”. Ma, nell’antica capitale del Regno d’Italia, la grigia e nebbiosa vita di città ad Elvira non piace, e così la giovane decide quindi di tornare nella sua terra natìa. “Rientrata in Calabria iniziai a lavorare in alcune ditte locali di floricoltura e, in particolare, in quella dove poi cambierà il mio destino”. Infatti, passati oltre dieci anni, Elvira nella ditta era ormai divenuta capo-reparto. “L’azienda, una multinazionale florovivaistica olandese, inviava anche in Calabria dai Paesi Bassi i dirigenti per gestire le varie sedi sparse per il globo”. Dunque, accadde che un giorno, uno di questi responsabili, Jan Bronger, fra le migliaia di piante e fiori esaminati con scrupolosa precisione nordica venne distratto dal suo lavoro.

L’uomo, tra un controllo e l’altro, rimase folgorato da quella semplice ma radiosa ragazza calabrese. “Fu amore a prima vista – ci confessa Elvira – ma, in una famiglia di vecchio stampo com’era la mia, non tutti furono d’accordo sulla nuova situazione sentimentale. Temevano che uno “straniero” non avesse intenzioni serie”. La ragazza comprende, però, che é giunto il momento di scegliere il suo futuro: seguire Jan dove verrà trasferito o interrompere la relazione, rimanendo in Calabria? Al cuore non si comanda ed Elvira sceglie di seguire il suo amato in giro per il mondo. “Malesia, Indonesia, Francia e poi Kenia. Questi sono alcuni posti dove abbiamo vissuto prima di stabilirci in Sudafrica”.

Nel frattempo la coppia calabro-olandese decide di suggellare il loro vincolo d’amore  sposandosi in Calabria. ”In poco tempo la mia vita ebbe una svolta totalmente imprevedibile, ma solo con il sacrificio e il sentimento reciproco ciò é stato possibile”. Jan, anche in Sudafrica, era il responsabile d’azienda e così, di comune accordo, anche Elvira ricominciò a lavorare nella ditta. “Dopo molti anni, nel 2014, avendo in precedenza acquistato un terreno, con Jan avviammo la nostra azienda florovivaistica. Un sogno nel cassetto realizzato che ci ha regalato grandi soddisfazioni”. Arriviamo al 2020 e, in quel periodo, l’azienda desta l’interesse di alcuni investitori americani che, dopo una lunga trattativa, l’acquisiscono poco prima che scoppi la pandemia. Insomma, un colpo di fortuna che non guasta dopo una vita dedita al lavoro.

Oggi Elvira e Jan vivono felicemente a Krugersdorp, una piccola cittadina poco distante da Johannesburg. “Oltre alla distanza fisica, le differenze tra l’Italia e il Sudafrica sono parecchie. Alcune sono a favore di questo posto, mentre altre sono a suo discapito. Le cose positive sono, ad esempio, il clima che qui é sempre gradevole durante tutto l’anno e, ancora, la natura che é di una bellezza selvaggia e mozzafiato. Mentre, tra le cose negative, vi é il fatto di non avere sempre la corrente elettrica nell’arco della giornata. Altra cosa negativa, purtroppo, riguarda la delinquenza che in alcune zone del Sudafrica, come Johannesburg, é molto diffusa”. Infine, Elvira conclude il suo racconto lasciando un pensiero alla sua lontana terra d’origine. “Amo la Calabria, siamo sempre venuti in vacanza e in futuro ci torneremo. Certo, ormai, qui in Sudafrica abbiamo le nostre amicizie e abitudini consolidate da tempo; ma, come anni fa viaggiammo verso la punta estrema dell’Africa, non é detto che, prima o poi, non faremo il definitivo viaggio di ritorno”. Francesco Castagna

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