L’emigrazione ha portato con se le tradizioni popolari e tra queste ci sono i riti del Venerdì Santo che in Canada è diventata festa nazionale. Il tutto parte da San Nicola da Crissa, piccolo centro della provincia di Vibo Valentia, dove storicamente i riti Pasquali sono molto sentiti. L’emigrazione ha però portato via tanti abitanti, con la meta predominante, Toronto.

Qui si consuma una storia che arriverà ai giorni nostri e che coinvolgerà varie associazioni mondiali. Siamo nel 1961, a Toronto la Settimana Santa viene vissuta con momenti di preghiera dalla comunità cattolica italiana. I fedeli si radunano nella chiesa di Sant’Agnese su Grace street nel cuore della Little Italy, dove già da qualche anno era attivo un gruppo di Azione cattolica a maggioranza sannicolese. Ne facevano parte: Rosario Iori, Toto Martino, Nicola Iori, Michele Sgrò, Michele Galati e Nicola Pirone, ex priore della confraternita del Santissimo Crocifisso di San Nicola, oltre a Vito Telesa che della chiesa era il factotum.

Vito Telesa

Nel 1961, Vito Telesa trovò in uno scantinato la statua della Pietà e informò il parroco del tempo, un certo Padre Cristoforo di Fiore, di origine napoletana della scoperta, per poi condividerla con il gruppo di azione cattolica. Da li nacque l’idea di riproporre la processione del Venerdì Santo a Toronto, cosa che puntualmente avvenne l’anno seguente, in forma ridotta per poi crescere negli anni.

Il Venerdì Santo a Toronto
Rosario Iori con la statua del Cristo morto a Toronto

La storia del Venerdì Santo a Toronto è raccontata in diverse pubblicazioni e persino in tesi di laurea oltreoceano. L’apertura ad altre associazioni con l’impegno del cavalier Giuseppe Simonetta, che dopo il trasloco dei riti nella vicina chiesa di San Francesco d’Assisi è stato chiamato a coordinare le celebrazioni, porterà il Venerdì Santo a crescere nelle partecipazioni, con il Governo Canadese che continua a riconoscerla come festività religiosa con la messa in scena della Passione vivente con tanto di figuranti alla quale partecipano anche le associazioni religiose calabresi, ognuno con il suo abito e vessillo.

Una celebrazione che dura un’intera mattinata e che coinvolge diverse nazionalità che partecipano nonostante il freddo che alcuni anni si è fatto sentire in maniera pungente in questa giornata.

Il Canada si ferma per questa celebrazione, in Italia, invece è una normale giornata lavorativa.

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