Passeggiando a Drapia (VV) e nelle sue frazioni Carìa, Brattirò e Gasponi, tra antiche fontane, palazzi, castelli, icone votive, chiese campestri, siti archeologici. Mancano i mulini e la grotta di San Leo.

Il nome “Drapia” potrebbe derivare da “Drapea” che a sua volta deriva da Tropea, in quanto si dice che sono stati gli abitanti di Tropea a fondarlo quando ci furono le incursioni saracene. Di Tropea fu il celebre filosofo Pasquale Galluppi (Tropea 1770 – Napoli 1846) che amava passare le sue estati ed il suo tempo libero a Caria. Fece costruire qui la sua dimora su una preesistente struttura settecenteca, nel 1920 le sono state aggiunte le merlature che la fanno somigliare ad un castello. Fu poi venduto alla Famiglia Toraldo che nel 1923 ospitò nel castello Mons. Angelo Giuseppe Roncalli futuro Papa Giovanni XXIII. Oggi appartiene al Comune di Carìa di Drapia ed è sede di eventi vari. Di Tropea c’era anche la famiglia Galli che costruì la sua dimora su una collina e della quale rimangono solo i ruderi. Accanto a questa dimora si trova l’area archeologica rinvenuta da parte dell’archeologo Paolo Orsi, una necropoli dell’Età del Ferro.

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