È molto comune che i pazienti con malattia di Alzheimer oltre ai farmaci per il trattamento dei sintomi della malattia di per se, assumano o debbono assumere farmaci per altri problemi di salute, come l’ ipertensione arteriosa o l’incontinenza urinaria. Tuttavia, l’assunzione di più farmaci contemporaneamente può aumentare significativamente il rischio di effetti collaterali, che nei pazienti con malattia di Alzheimer sono spesso esacerbati rispetto a soggetti senza la malattia. Pertanto, è importante valutare e essere consapevoli di quali farmaci evitare, o utilizzarli sempre con la massima parsimonia possibile quando vengono prescritti o somministrati ai pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer.

Prima di tutto è fondamentale che coloro che si prendono cura di loro (familiari o amici) e gli operatori sanitari tengano presente che, in generale, i pazienti con malattia di Alzheimer sono più sensibili agli effetti collaterali di qualsiasi farmaco rispetto alle persone senza la malattia. Per questo motivo, la regola generale per questi pazienti è quella di prescrivere o somministrare un farmaco aggiuntivo solo se ritenuto realmente necessario, e soprattutto, di utilizzare sempre il dosaggio più basso possibile. Seguendo questo principio, si eviteranno o almeno minimizzeranno il più possibile alcuni effetti collaterali indesiderati e potenzialmente gravi.

Ecco un elenco di alcuni farmaci che necessitano di particolare attenzione prima di essere somministrati a un paziente affetto dalla malattia di Alzheimer.

Antidepressivi
Alcuni antidepressivi, come amitriptilina (nome commerciale, Elavil), nortriptilina (Pamelor) e imipramina (Tofranil), possono peggiorare le funzioni cognitive e causare profonda sedazione. Questi farmaci hanno effetti anticolinergici, il che significa che possono ulteriormente sopprimere l’attività di una sostanza importante prodotta dal nostro corpo e dal cervello, l’acetilcolina. Il motivo è che nei pazienti con malattia di Alzheimer l’attività di questa sostanza chimica è già significativamente ridotta. Pertanto, il soggetto che assume uno di questi antidepressivi potrebbe manifestare gravi effetti collaterali oltre al peggioramento delle funzioni cognitive, come vertigini, secchezza delle fauci, difficoltà a deglutire, problemi alla vista e grave stitichezza. Per evitare questi effetti collaterali e in caso di umore basso e irritabilità nei soggetti con l’Alzheimer, antidepressivi come citalopram (Celexa), fluoxetina (Prozac), paroxetina (Paxil) e sertralina (Zoloft) potrebbero essere più appropriati pero’ usando sempre dosaggi molto bassi.

Sedativi e sonniferi
Alcuni sedativi o ipnotici, come benzodiazepine e barbiturici possono causare una maggiore sonnolenza, confusione, aumento del deterioramento cognitivo, rallentamento dei tempi di reazione e peggioramento dell’equilibrio motorio con conseguenti cadute. Anche i sonniferi possono avere effetti simili. Esempi di sedativi da evitare includono diazepam (Valium), temazepam (Restoril), triazolam (Halcion) e i sonniferi zolpidem (Ambien) ed eszopiclone (Lunesta).

Antipsicotici
Gli antipsicotici, come l’aloperidolo (Haldol), il risperidone (Risperdal) e l’olanzapina (Zyprexa), sono talvolta utilizzati per trattare i sintomi comportamentali che possono insorgere nei pazienti con malattia di Alzheimer, tra cui agitazione psico-motoria, aggressività e allucinazioni. Tuttavia, questi farmaci possono causare gravi effetti collaterali, come sedazione grave, confusione e persino problemi motori come movimenti più lenti, tremore a riposo, rigidità muscolare (sintomi simili al morbo di Parkinson). Per questi motivi, non dovrebbero essere mai usati di routine e, se necessario, si dovrebbe usare la dose minima efficace per il minor tempo possibile, e sempre sotto la supervisione di un medico specializzato in questo campo.

Farmaci da banco (senza bisogno di ricetta)
I pazienti con malattia di Alzheimer dovrebbero anche essere molto cauti nell’assumere farmaci da banco contenenti sostanze come la difenidramina, cetirizina, fexofenadine, tutti antistaminici utilizzati come farmaci antiallergici. Il motivo e’ dovuto al fatto ben noto che questi farmaci possono causare sonnolenza, portare a confusione mentale e peggiorare le funzioni cognitive. È importante ricordare che questi composti si trovano molto spesso anche nei sonniferi e nelle versioni “notturne” o “pomeridiane” di diversi anti-dolorifici e anti-influenzali molto usati, nonché in rimedi per il raffreddore e la sinusite.

In conclusione, ricordiamoci che i pazienti affetti dalla malattia di Alzheimer sono particolarmente sensibili e vulnerabili agli effetti collaterali di vari farmaci.
Per tale motivo, è estremamente importante consultare sempre il medico di famiglia o lo specialista, o chiedere spiegazioni al farmacista per conoscere non solo i benefici ma anche i potenziali effetti negativi prima di iniziare una qualsiasi nuova terapia aggiuntiva a quella di base per la malattia di Alzheimer.

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