Il ruolo del sonno nella salute umana è sempre stato in qualche modo sottovalutato e poco compreso; solo negli ultimi anni stiamo iniziando a comprendere sempre di più la relazione che esiste tra sonno e salute.
Un sonno di qualità è il carburante per eccellenza per il nostro cervello. Il sonno è vitale per il nostro cervello, proprio come il cibo, l’acqua e l’aria lo sono per il nostro corpo.
Studi recenti hanno indicato che il sonno è il principale meccanismo attraverso il quale vengono eliminati prodotti di scarto delle cellule nervose. Questa operazione avviene durante la fase NREM del sonno (che include il sonno profondo, a onde lente, noto come stadio N3) attraverso un sistema scoperto di recente, il sistema glinfatico.
Questo sistema è una sorta di apparato idraulico del cervello, costituito da una complessa rete di vasi e canali specializzati nel trasporto di acqua e altre sostanze, che insieme ai classici vasi sanguigni (arterie e vene) del cervello controllano il drenaggio delle scorie e rifiuti e per tale motivo potremmo quasi paragonarlo al sistema fognario di un organo, in questo caso il cervello.

È interessante notare che alcuni studi recenti hanno dimostrato che l’attivazione delle cellule nervose (ovvero i neuroni) favorisce l’eliminazione delle scorie attravesro il sistema glinfatico. Dall’altro lato, bloccare l’attivazione di queste cellule può ridurre o addirittura impedire l’eliminazione delle scorie dal cervello. In questo senso, potremmo pensare ai neuroni come ai pulitori, o operatori ecologici principali del nostro cervello.
In effetti, la maggior parte delle prove scientifiche disponibili fino ad oggi supporta l’idea che una delle principali funzioni del cervello durante il sonno sia l’eliminazione delle scorie attraverso il sistema glinfatico.
L’eliminazione di varie proteine tossiche, come la β-amiloide (che forma le placche nella malattia di Alzheimer) e la proteina tau fosforilata (che forma grovigli di tau nell’ Alzheimer), è fondamentale per la salute del cervello. Uno studio ha dimostrato che anche una sola notte di privazione del sonno può provocare un aumento sostanziale dell’accumulo di β-amiloide in regioni del cervello collegate alla insorgenza della malattia di Alzheimer.

Su base cronica, molti studi hanno collegato in maniera chiara la scarsa qualità del sonno con un significativo aumento del rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer. In uno studio condotto su quasi 8.000 partecipanti e con un follow-up di 25 anni, le persone di età tra i 50 o 60 anni che dormivano 6 ore o meno presentavano un rischio maggiore (20%) di sviluppare demenza negli anni successivi.
Come altri sistemi, con l’invecchiamento, anche l’efficienza del sistema glinfatico può lentamente diminuire e, anche la qualita del sonno cambia, si verificano più risvegli e una minore attivazione neuronale. Il cervello che invecchia quindi tenderebbe ad accumulare più scorie, il che potrebbe portare all’accumulo di materiale indesiderato. L’accumulo di β-amiloide e i grovigli della proteina tau porta a sua volta a disturbi del sonno. D’altra parte, una riduzione del sonno è stata collegata al rischio di Alzheimer. Quindi ci sarebbe un’influenza bidirezionale che innesca un circolo vizioso: dormire meno porta all’accumulo di rifiuti tossici, i quali a loro volta possono interferire con il sonno.

Messaggio finale: il nostro cervello ha bisogno di dormire e dormire bene!
Infine, vorrei sfatare un mito comune sul sonno. Spesso si sente dire una frase del genere: “se dormi meno per un certo periodo di tempo, puoi recuperare il sonno perso dormendo di più in seguito”. Purtroppo, non è così.
In sintesi, il sonno mantiene il nostro cervello “più pulito” e ne rallenta l’invecchiamento. Per tutti questi motivi, oggi possiamo tranquillamente affermare che il sonno è qualcosa di cui il nostro corpo ha bisogno, come l’acqua, l’aria e il cibo.
Quindi, non priviamo mai il nostro corpo (e il nostro cervello) di questo elemento essenziale per la vita.
