In base a studi epidemiologici molto recenti, la popolazione globale di età pari o superiore a 65 anni ha superato i 700 milioni, rappresentando quasi il 10% della popolazione mondiale. Inoltre i nuovi dati indicano chiaramente che questa fascia demografica è in rapida crescita, con previsioni che indicano un aumento fino al 16-18% entro il 2050. Si calcola che negli Stati Uniti di America ogni giorno circa 10.000 persone festeggiano il loro 65° compleanno, contribuendo quindi a un’impennata senza precedenti della popolazione anziana.

In Italia, statistiche recenti indicano che le persone con più di 65 anni sono più di 14 milioni, il che vuol dire circa il 24% (quasi un quarto) della popolazione totale.

Inoltre, come per le altre parti del mondo, le previsioni per l’Italia sono che nel 2050 gli individui di 65 anni potrebbero rappresentare fino al 34,5% della popolazione italiana totale. 

Invecchiare spesso solleva preoccupazioni per la salute cognitiva, portando le persone a chiedersi se una momentanea perdita di memoria sia indicativa di una condizione più grave come per esempio la malattia di Alzheimer. Casi di smemoratezza, come smarrire le chiavi della macchina o entrare in una stanza senza ricordare lo scopo, possono scatenare l’ansia in ognuno di noi. 

Tra i disturbi più comuni negli anziani rientrano le difficoltà a ricordare nomi e parole.

Inoltre, per alcuni alcuni anziani è evidente che c’è una riduzione delle loro capacità di compiere varie attività in contemporanea rispetto a quando erano più giovani. Poiché l’invecchiamento influisce sulla velocità di elaborazione dei pensieri e di richiamare i ricordi (deficits di memoria), l’acquisizione di nuove informazioni diventa sempre più difficile in termini di tempo, e la capacità di recuperare informazioni vecchie (ricordi) può rallentare significativamente con l’età. Sebbene questi cambiamenti possano causare nervosismo e a volte anche frustrazione, sono generalmente considerati normali soprattutto se non ostacolano in maniera significativa le normali attività quotidiane della persona. 

Per fortuna oggi sappiamo che è possibile adottare alcuni accorgimenti o anche delle vere e proprie tecniche mirate a migliorare le nostre capacità mnemoniche e che possono aiutare ad attenuare i cambiamenti mnemonici legati all’età che avanza.

Ecco alcuni consigli utili su come raggiungere questo obiettivo.

1. Osservare sempre attivamente e attentamente ciò che vogliamo ricordare. Nel fare questo cerchiamo di usare tutti i nostri sensi e di osservare i dettagli più attentamente, annusiamo, tocchiamo e ascoltiamo con più attenzione ciò che ci circonda. In altre parole, prestiamo più attenzione a ciò o a chi vogliamo ricordare.

2. Cerchiamo di creare associazioni o collegamenti mentali con ciò che vogliamo ricordare a ciò che già sappiamo, conosciamo e ci è familiare. Ad esempio, se incontriamo una persona nuova di nome Anna, pensiamo a qualcuno che abbiamo conosciuto in ​​passato di nome Anna. Durante l’incontro potremmo scoprire che Anna ha un gatto o ama suonare il pianoforte. Cerchiamo di associare queste nuove informazioni che apprendiamo su Anna ad altri ricordi appresi nel passato.

3. Creiamo un’immagine visiva nella nostra mente di ciò che vogliamo ricordare. Usando l’esempio dell’incontro con Anna, sviluppiamo questa immagine visualizzando per esempio Anna che sta suonando il pianoforte.

4. Pensiamo in modo attivo e lavoriamo sui dettagli che vogliamo ricordare. Più dettagli riusciamo a ottenere ascoltando e ponendo domande, più significato essi avranno per noi e quindi probabilmente saranno meglio ricordati nel futuro.

Cerchiamo sempre di utilizzare queste o altre strategie se non quotidianamente almeno tutte le volte che ne abbiamo la possibilità.

Nel frattempo, per i lettori della mia rubrica ecco un semplice test a cui tutti possono cimentarsi e giocare per puro divertimento da soli, con il proprio partner o con un amico. Si tratta di quello che spesso e’ definito come il gioco delle parole ricordate.

Si tratta di un elenco di 20 parole a caso, da leggere con molta attenzione. Concediamoci esattamente 3 minuti per leggerle e studiarle tutte attentamente. Passato questo periodo, mettiamo via l’elenco e senza più guardarlo, proviamo a scrivere su un pezzo di carta quante più parole riusciamo a ricordare.
L’ordine con cui scriveremo le parole che si ricordano non è assolutamente importante.
Per ogni parola che ricordiamo correttamente otteniamo un punto.
Il punteggio massimo è ovviamente 20.
In base ai risultati ottenuti, possiamo immaginare una classifica a punti con 4 livelli come la seguente:
Menzione d’onore: 4 punti o più
Medaglia di Bronzo: 8 punti o più
Medaglia d’ Argento: 12 punti o più
Medaglia d’ Oro: 17 punti o più

Buon divertimento a tutti, e che vinca il migliore!

TORTAPRUGNA
MOTORENASO
ALBEROARMADIO
ORARIOUNGHIA
FUOCOGIARDINO
TUBOUOVO
TOPOSTRUMENTO
OROLOGIOSONNO
PATENTE OCEANO
BANANALIBRO

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