La leggenda narra che la prima fortificazione di San Giorgio Morgeto (RC) fu fondata dal re Morgeto o Morgete, figlio del mitico o dello storico re Italo, proprio sul sito dove oggi si trovano i ruderi imponenti dell’attuale castello.
Il castello di San Giorgio Morgeto è posto su un promontorio ricco di pini, che domina la piana di Gioia Tauro fino a Capo Vaticano. Fu edificato tra il IX ed il X secolo dai bizantini, ampliato poi dai Normanni e successivamente rimaneggiato dagli Svevi e dalle famiglie feudatarie del tempo a partire dal XIV secolo ad opera dei Caracciolo, successivamente dai Curreale da Sorrento ed infine nel XVI secolo, dai Milano d’Alagno. Nel 1783 subì ingenti danni a cause del terremoto.
Oggi sono visibili il mastio, una struttura quadrangolare irregolare a due piani con volte a botte, rinforzato da alcuni archi che fungono da contrafforti e da scala per salire in cima al castello; una cisterna adibita a sala mostre e/o convegni; alcune tracce delle mura e le basi di alcune torri circolari e quadrate. Il campo sottostante il castello ospita concerti e manifestazioni culturali.
A pochi metri dal piazzale antistante il castello, si trova il vicolo più stretto d’Italia (40 – 42 cm largo) denominato “il Passetto del Re”. Secondo una leggenda, il re Morgeto usava il vicolo per fuggire durante le invasioni dei nemici, per poi disperdere le sue tracce tra gli altri vicoletti del borgo. Secondo la tradizione, attraversare questo vicolo porta fortuna.
Anticamente questo borgo si chiamava Morgezia per la presenza del popolo dei Morgeti. Successivamente, intorno al IX secolo, fu fondato un monastero bizantino nel borgo, intitolato a San Giorgio, oggi patrono del paese. Anche la Calabria ebbe questo nome per un certo periodo. Alcuni ritengono che il primo nome della Calabria sia stato “Aschenazia”. Si narra che, anche se non esistono fonti sicure, intorno al 1900 a.C., molte città della Calabria furono fondate da Aschenez, un pronipote di Noè, che giunse sulla costa, nell’attuale Reggio Calabria, con una parte del popolo ebraico. Successivamente, numerosi popoli Italici abitarono la Calabria. Gli Italici erano popoli di stirpe indoeuropea che parlavano lingue osco-umbre oppure latine e si stanziarono lungo la dorsale appenninica, dall’Umbria alla stessa Calabria. Si definirono così tutti i popoli pre-romani ad eccetto dei colonizzatori di lingua greca, che furono chiamati Italioti. Molti di questi popoli si sfidarono, altri si unirono tra di loro. Alcuni storici, tra cui Antioco di Siracusa, Aristotele e Strabone, sostennero che i popoli stanziati in Calabria presero il nome dal re da cui furono guidati. Altre fonti, poco precisate, ritennero che queste etnie presero il nome dalle caratteristiche del territorio calabrese su cui si stanziarono. Dal popolo italico degli Ausoni, del Bronzo Medio, 1600 a.C., la Calabria ebbe il nome di “Ausonia”, che significa terra molto fertile. Dell’età del Ferro potrebbe essere il popolo degli Enotri, che si stanziò in Campania, Basilicata e nella parte settentrionale e tirrenica centrale della Calabria, intorno all’XI secolo a.C. Dagli Ausoni e dagli Enotri discesero numerosi popoli. Dalla stirpe ausonica discesero i Siculi, stanziatisi a sud; i Tauriani, che si stanziarono nella zona di Gioia Tauro, e i Serd (che significa “sera” nella lingua parlata nella zona) nel territorio di Papasidero e Tortora (CS). Discendenti degli Enotri furono i Choni, che si stanziarono nella zona ionica centrale e settentrionale, i Morgeti, che occuparono la parte sudorientale della Calabria e gli Itali o Vituli/Viteli, che si collocarono a Catanzaro. “Morgezia”, che per qualche tempo fu anche il nome della Calabria, derivò dalla parola di lingua autoctona “Morg”, che significa “mattino”, quasi in contrapposizione al nome del popolo Serd, che occupò la parte settentrionale della Calabria. Altra ipotesi è che l’origine del nome Morgezia derivi dal re Morgeto, figlio del re Italo. Il nome degli Itali potrebbe derivare dal loro re Italo, della reale esistenza del quale non si è certi. Oppure il nome deriva da Vituli o Viteli (dal termine Italói), in quanto questo popolo si stanziò sulla terra dei vitelli. Altra ipotesi è che il nome derivi dal fatto che gli Itali adorarono il simulacro del vitello. Nel V secolo a.C., i colonizzatori greci diedero il nome di “Italia” alla Calabria. Più tardi ancora, con i romani, questo nome si estese a tutta la penisola. Durante la dominazione bizantina, Arabi e Longobardi invasero la Calabria. Gli Arabi conquistarono le città di Amantea (CS), S. Severina (KR) e Tropea (VV), mentre i Longobardi conquistarono Cosenza e fondarono alcune colonie militari. Nell’885 i Bizantini scacciarono gli invasori, e diedero unità amministrativa alla regione. In questo periodo la regione prese il nome di “Calabria”, che etimologicamente significa “abbondante d’ogni bene”.

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