Primo appuntamento con la nuova rubrica di kalabriatv.it dedicato agli scrittori calabresi. Un appuntamento fisso che ci terra’ compagnia fino al nuovo anno. Il primo letterato che andremo a presentare e’ Pitagora, il filosofo e matematico che non tutti collegano a Crotone. Nato a Samo in Grecia sul finire del V secolo AC, una volta trasferitosi nella Magna Grecia, proprio nella città calabrese fondo una delle più importanti scuole di pensiero dell’umanità, che prese da lui stesso il nome, la scuola Pitagorica o Italica.  La scuola di Crotone ereditò dal suo fondatore la dimensione misterica, ma anche l’interesse per la matematica, l’astronomia, la musica e la filosofia.

L’originalità della scuola consisteva nel presentarsi come setta esoterico-religiosa, come comunità scientifica, ed insieme partito politico aristocratico che sotto questa veste governò direttamente in alcune città dell’Italia Meridionale.

La coincidenza dei tre diversi aspetti della scuola pitagorica si spiega con il fatto che l’aspetto religioso nasceva dalla convinzione che la scienza libera dall’errore, che era considerato una colpa, e quindi, attraverso il sapere, ci si liberava dal peccato dell’ignoranza, ci si purificava e ci avvicinava a Dio, l’unico che possiede tutta intera la verità: difatti l’uomo è “filosofo” (da φιλεῖν, fileîn, «amare», e σοφία, sofìa, «sapienza»), può solo amare il sapere, desiderarlo ma mai possederlo del tutto.

La partecipazione alla scuola implicava infine che gli iniziati che la frequentavano avessero disponibilità di tempo e denaro per trascurare ogni attività remunerativa e dedicarsi interamente a complessi studi: da qui il carattere aristocratico del potere politico che i pitagorici ebbero fino a quando non furono sostituiti dai regimi democratici.

Si dice che Pitagora avesse interpellato a Delfi l’Oracolo del Dio Apollo che gli aveva predestinato la città di Crotone come sede della sua scuola che quindi nasceva per volontà del dio. Crotone si presentava adatta poiché era già una città dove si era sviluppata una cultura scientifica-medica e dove Pitagora grazie al suo sapere, riuscì a guadagnarsi i favori del popolo che governò per molto tempo.

La scuola poteva essere frequentata anche dalle donne. Pitagora stesso, narra Aristosseno, avrebbe appreso gran parte delle dottrine morali ed i segreti dell’ascesi e della theurgia da Temistoclea, sacerdotessa di Delfi. Clemente Alessandrino nelle sue Stromata (XVI libro) attesta l’eccellenza delle donne pitagoriche, annoverando Teano, di origine crotoniate, tra coloro che appartennero alla scuola; costei sarebbe quindi stata una delle prime figure femminili della storia della filosofia.

Alla scuola si deve l’introduzione della nozione di esoterismo in Occidente: essa infatti offriva due tipi di lezione, una pubblica (o exoterica, cioè rivolta all’esterno), ed una privata (appunto esoterica, chiusa nel suo interno).

Durante quella pubblica, seguita dalla gente comune, il maestro spiegava nel modo più semplice possibile, così che fosse comprensibile a tutti, la base della sua filosofia basata sui numeri. Quella privata era invece di più alto livello e veniva seguita prevalentemente da eletti iniziati agli studi matematici.

Pitagora è stato indicato in passato come l’autore del termine “filosofia” (φιλοσοφία), inteso come “amore per la sapienza”. La storia della filosofia fa risalire questo nuovo termine a fonti come Eraclide Pontico, Cicerone e Diogene Laerzio.

Un personaggio famoso, m forse il piu importante che la Calabria ha esportato nel mondo. Nella città calabrese tanti sono i luoghi dedicati a lui, molte delle quali sono scuole.

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