Il valore della Resistenza e della Liberazione da un regime totalitario. Un pezzo di storia che ha diviso e continua a dividere l’Italia, ma che alla fine ha permesso di avere un paese democratico, nonostante nell’ultimo periodo una po’ mascherato, dove l’opinione del popolo non conta più e non può nemmeno eleggersi i propri rappresentanti. Eppure la storia e il sacrificio di molti hanno permesso di avere una Nazione più libera, contro la Guerra. Proprio così l’Italia ripudia la Guerra lo dice l’articolo 11 della Costituzione, ma oggi gli scenari sono diversi. Non più il dialogo come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, non più promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo, ma vendita e invio di armi. La Seconda guerra mondiale, insomma, poco ha insegnato, nonostante l’Italia abbia pagato a caro prezzo. Sicuramente la parte Settentrionale del paese, poiché nel Meridione l’arrivo degli alleati è stato anticipato. La Calabria ha pagato a caro prezzo quella “ribellione”, uomini e donne che non si sono piegati. Tanti calabresi hanno combattuto al Nord ricordiamo alcuni Vito Galati, Francesco Bellissimo, Federico Tallarico, Domenico Marcello e Carmelo Marziota, ma molte sono le storie di lotta in Calabria. Dallo sbarco degli inglesi tra Roccella Ionica e Caulonia, da Palmi alla Repubblica di Caulonia. Il reggino è stato di sicuro protagonista della lotta all’occupazione tedesca. L’operazione Baytown fu iniziata il 3 settembre 1943, proprio lungo le coste della provincia di Reggio Calabria, con i reparti inglesi aiutati dalle popolazioni locali. La Repubblica Rossa di Caulonia nacque il 6 marzo 1945, sotto la guida del sindaco Pasquale Cavallaro, insegnante elementare, ex seminarista, iscritto dal 1943 al Partito Comunista Italiano, ed ebbe brevissima durata. La rivolta che portò all’instaurazione della Repubblica scaturì dalle proteste e tumulti dei contadini, soggetti ancora a potenti proprietari terrieri che intendevano conservare i privilegi detenuti ai tempi del fascismo[ e più in generale sin dai tempi post-unitari con la riforma fondiaria che fece ottenere ai latifondisti gran parte delle terre già di proprietà della Chiesa tramite la legge del 7 luglio 1866, che dispose l’incameramento e la “vendita” al libero commercio e alla coltivazione dei beni della manomorta ecclesiastica. Pasquale Cavallaro faceva parte di un’organizzazione clandestina antifascista, costituita da numerosi militanti calabresi che svolgevano coraggiosamente propaganda anti regime. Altro partigiano calabrese è stato Cipriano Scarfò, fucilato dai tedeschi il 25 agosto 1943, dopo un rito sommario in seguito a un sabotaggio avvenuto qualche giorno prima a Taurianova. Tra il 6 e il 7 settembre del 1943, la città di Rizziconi viene fatta bersaglio di cannonate tedesche. Perdono la vita in 17, tra donne e uomini di età compresa tra i 4 e i 56 anni. L’emigrazione italiana era già iniziata e così troviamo partigiani anche nella capitale: Giuseppe Albano, originario di Gerace, noto come il “Gobbo del Quarticciolo”, che si batte con altri contro i tedeschi a Porta San Paolo. Insieme a lui, Teresa Talotta Gullace, immortalata da Anna Magnani in Roma città aperta, di Roberto Rossellini. Tra i partigiani calabresi troviamo anche Ettore Arena di Catanzaro, militante di Bandiera Rossa, una delle principali formazioni antifasciste di Roma, fucilato a 21 anni a Forte Bravetta. Arena ha ricevuto la medaglia d’oro alla memoria. L’elenco è però lungo, con tanti studi dedicati a una pagina di storia che ha contribuito alla Libertà di un popolo.

Teresa Gullace
Domenico Gullace
Pasquale Cavallaro
Cipriano Scarfò

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